ECCHICE SEMO I MEIO DER MONNO
ECCHICE SEMO I MEIO DER MOMMO. ROMA CAPUT MONDI. TUTTE E STRADE PORTENO A ROMA.
LA CITTA' ETERNA.
lunedì 31 gennaio 2011
Dopo la caduta della Roma Imperiale, passando per il periodo medievale durante il quale l'arcibasilica lateranenze prese proprietà della "tenuta di Centocelle" , non si hanno più chiare notizie su ciò che accadde nel territorio occupato dall'attuale Q.XIX. Alcuni scritti di fine '800 descrivono Centocelle come una vasta tenuta che si estendeva al partire dal 4°km , da Porta Maggiore, dell'antica via Labicana (attuale via Casilina). Dunque in questo periodo essa doveva apparire come un'ampia zona di campagna contraddistinta da poche case, pochi abitanti, con pochi alberi e aperta fino ai Colli Albani, disseminata di ruderi e acquedotti romani. Alcuni vogliono che questo quartiere prenda il nome di Tor San Giovanni. Questo perchè L'Arcibasilica Lateranenze, dopo averne presa proprietà, la registrò nel suo catasto con quel nome, che è anche il nome di un'antica torre nelle vicinanze, oggi conosciuta anche con il nome di Torraccia. Durante i primi anni del '900 la Torraccia, divenuta tristemente famosa per un fatto di cronaca, era meta delle numerose gite fuori porta della borghesia romana. In seguito quest'ultimi, per lo più imprenditori, presero possesso di gran parte della zona da proprietà ecclesiastiche. Andava così formandosi, durante gli anni '20, un borgo di natura rurale. Nel 1921 vi risiedevano 29 famiglie a cui furono assegnati altrettanti lotti di terra da un ettaro e mezzo ciascuno. E rimase così fino agli anni '40, durante i quali Centocelle appariva come una vera e propria piccola città giardino. Le vie cominciavano a prendere forma attuale con disposizione ortogonale, anche se in terra battuta e senza impianti fognari per il deflusso delle acque piovane. Nascevano in quel periodo i vari nomi floreali: via dei Platani, via delle Robinie, p.zza dei Mirti, etcc.... . Le strade apparivano effettivamente come vie floreali grazie ai vari giardini delle case private che le costeggiavano. Sempre in quegl'anni il quartiere non era ancora ben collegato con il centro di Roma distante 7 km. Fu così che, anche grazie alla nascita (fine anni '30) e lo sviluppo dell'aereoporto militare di Centocelle, andò creandosi lungo la via Casilina la Tramvia "Tor pignattara-Torre Nuova- Palestrina-Fiuggi-Frosinone" con una stazione all'altezza di Centocelle, detta delle "Vicinali", e una diramazione a P.zza dei Mirti. Sempre negl'anni '40 fu eretta la grande chiesa parrocchiale dedicata a San Felice da Cantalice che ancor oggi costituisce un elemento centralizzante della vita collettiva. Il Quartiere nei decenni successivi subisce una forte espanzione. A partire dal secondo dopoguerra, il Q.XIX è andato sviluppandosi annullando le primitive lottizzazioni con modifiche radicali alla morfologia architettonica delle case. I primitivi villini, spesso ad un solo piano, conservando il loro giardino, subirono trasformazioni dovute a restauri o per necessità abitative, dando loro un aspetto variegato. Accanto iniziarono a sorgere, durante i successivi anni '60-'70, i grandi palazzi ad abitazione intensiva lungo le vie principali e non solo. Si consideri che nel 1971 la somma degli abitanti delle così dette borgate storiche, tra cui Centocelle, superò il milione di unità. Centocelle veniva così ad assumere l'aspetto che tutti noi oggi possiamo osservare. Nel contempo andavano sorgendo altre strutture di natura culturale religiosa quali chiese, oratori e scuole. Nonostante il notevole sviluppo il Quartiere è riuscito a conservare, pur se rarefatte, le antiche consuetudini e abitudini del vivere romano: il forno dei dolci, le vecchie osterie, l'oratorio con le sue attività ricreative e religiose.
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